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Affrontare il Victim Blaming: Comprendere e Combattere le Dinamiche Distruttive


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victim blaming

a cura di Luca Immi.


Il fenomeno del victim blaming rappresenta un doloroso fenomeno in cui una vittima diventa oggetto di critiche e giudizi per eventi traumatici, anziché ricevere il supporto di cui ha disperatamente bisogno. Questa tendenza è tristemente comune nei casi di violenze sessuali, ma si può verificare anche in altri contesti violenti come aggressioni o incidenti. Nel corso dell’articolo, esploreremo brevemente i fattori che contribuiscono al verificarsi di queste dinamiche, l’insidiosa presenza di questo fenomeno nei contesti online oltre che gli strumenti utili a contrastare questi fattori e le conseguenze psicologiche associate.




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Sofia, una studentessa timida e appassionata di arte, frequenta la scuola media. Ultimamente alcuni compagni di classa hanno cominciato ad offenderla e insultarla per i suoi interessi “da vecchia” per il suo modo di vestire “antico”; un giorno una compagna di classe arriva a rubarle la cartella contenente tutti i suoi disegni e fargliela trovare soltanto la mattina seguente con molte delle sue riproduzioni strappate.

La ragazza trova a questo punto il coraggio e decide di parlarne con la sua insegnante di italiano: con gli occhi lucidi le racconta i recenti episodi di bullismo sperando in una forma di supporto e guida sul come affrontare la situazione.


Tuttavia, l’insegnante senza esprimere vera compassione la guarda e le dice che ora sgriderà i compagni e metterà una nota alla sua compagna, ma che effettivamente anche lei dovrebbe un po' cambiare il suo stile e cercare di uniformarsi di più rispetto agli interessi dei suoi compagni: “essere più alla moda e uniformarti al gruppo potrebbe renderti più integrata ed evitarti questi problemi!

Sofia, già vulnerabile, ora si sente non solo emotivamente ferita dai compagni di classe, ma anche sbagliata e in colpa per la situazione in cui si trova

 

Radici Profonde del Victim Blaming: Illusioni di Controllo e Credenza nel Mondo Giusto


Il fenomeno della cosidetta vittimizzazione secondaria victim non si riferisce solamente ad un’attribuzione di colpa ma affonda le sue radici in profonde difese psicologice e sociali; colpevolizzare la vittima infatti consente di mantenere l'illusione di controllo sulla propria vita, radicata nella credenza di un mondo giusto e sicuro. Questo atteggiamento se da un lato evita l'ansia associata al riconoscimento che eventi negativi possano accadere al di fuori del nostro controllo, dall’altro ci permette di pensare che se non mettiamo in atto “gli stessi comportamenti sbagliati commessi dalla vittima” a noi non capiteranno mai cose così terrribili.


È il caso del “Se l’è cercata”, la tipica frase che si sente dire a seguito di una violenza sessuale, riferita ad esempio al modo di vestire della vittima o al fatto che avesse bevuto alcolici, oppure di manifestazioni più subdule ma altrettanto pericolose, che possono sfuggire anche a chi condannerebbe frasi e comportamenti violenti espliciti.


È frequente notare tra i commenti che gli utenti lasciano sotto notizie di violenze sessuali e femminicidi, affermazioni del tipo “sicuramente la persona che ha commesso questo gesto orribile è da condannare, ma non bisognerebbe girare di notte ubriachi"; se all’apparenza può sembrare innocente in quanto nella prima parte si condanna giustamente il gesto, nella seconda invece il sostegno e la comprensione alla vittima vengono meno poiché si insinua il dubbio che la colpa di quanto accaduto sia attribuibile al camminare per strada da soli dopo aver bevuto (scelta che invece, almeno nella nostra società, è un diritto riservato a tutti i cittadini)


Frasi di questo tipo - se come detto da un lato permettono di mantenere un senso di sicurezza percepito sulla realtà che ci circonda (“se starò attento a me non succederà”) – dall’altro amplificano il trauma emotivo già presente della vittima generando un senso di vergogna e isolamento profondi che possono degenerare in veri e propri disturbi psicologici come ansia, disturbo post traumatico da stress o abuso di sostanze. Inoltre, il victim blaming spesso compromette la volontà della vittima di cercare aiuto o giustizia, alimentando la paura del giudizio sociale.


Il Victim Blaming sulle Piattaforme Online: Bias e De-individuazione



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Quando si verifica nei contesti virtuali e digitali, il victim blaming può diventare ancora più distruttivo in quanto la de-individuazione causata dall'anonimato può portare ad una mancanza di empatia ancora più pronunciata nei confronti delle vittime. La distanza virtuale può far perdere di vista la persona reale dietro lo schermo, rendendo più facile ignorare il dolore altrui. I social media sono spesso terreno fertile per questo tipo di comportamenti e si pongono come humus privilegiato per la messa in atto di tali forme di noncuranza e violenza che per essere combattute richiedono uno sforzo collettivo che promuova una cultura basata sul rispetto e sull'empatia;


Conosci qualcuno che secondo te ha vissuto un’esperienza del genere? Come si sono comportate le persone a lui/lei vicine?

A te è mai successo?

 

Interventi Psicologici: Pronto Soccorso e Psicoterapia come Sostegno Cruciale


ll pronto soccorso psicologico gioca un ruolo fondamentale nell'offrire un immediato contenimento e cura alle vittime. Professionisti della salute mentale possono intervenire tempestivamente, evitando conseguenze più traumatiche a livello psicologico. Fornire supporto, comprensione e risposte a dubbi e domande delle vittime è essenziale per creare un ambiente in cui queste si sentano ascoltate e supportate, riducendo la paura della colpevolizzazione.


Il supporto psicologico durante l'iter processuale è altrettanto cruciale. Aiutare la vittima a comprendere le procedure giuridiche che verranno attivate e a gestire le emozioni durante un processo giudiziario è fondamentale per evitare disagi e vittimizzazioni secondarie. Inoltre, rivivere i momenti traumatici richiede un sostegno psicologico che aiuti la vittima ad elaborare le emozioni in un contesto sicuro.

Nel caso in cui la vittima a lungo termine sviluppi disturbi psicologici, come il PTSD o disturbi d'ansia, l'avvio di un percorso di psicoterapia diventa essenziale. La terapia offre uno spazio sicuro per esplorare i traumi, sviluppare strategie di coping e promuovere la guarigione.


Conclusioni: Verso una Società Empatica e Rispettosa


Affrontare il fenomeno del Victim Blaming richiede uno sforzo su diversi fronti. Dalla consapevolezza collettiva alla promozione di una cultura basata sul rispetto e sull'empatia, dobbiamo lavorare insieme per eliminare questa tendenza dannosa. Gli interventi psicologici tempestivi e il sostegno continuo sono fondamentali per aiutare le vittime a superare il trauma e la colpevolizzazione e a trovare una via verso la guarigione. Solo attraverso uno sforzo collettivo possiamo sperare di creare una società in cui le vittime siano ascoltate, credute e supportate, anziché colpevolizzate.


Ricorda;

  • Se qualcuno ti confida una sua difficoltà, almeno all’inizio evita un supporto del tipo “Si… MA” ? in quel momento non è importante il tuo pensiero quanto il tuo supporto

  • Un tipo di atteggiamento colpevolizzante può aumentare il senso di solitudine e condurre verso un aggravarsi degli effetti trauma   

  • Se vedi qualcuno che subisce o ha subito victime blaming, consigliagli di chiedere supporto ad associazioni di volontariato specifiche o a professionisti della salute mentale.

  • Si eviteranno probabili conseguenze psicologiche negative sul medio-lungo termine




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